Risanamento edifici lesionati

CREPE NEI MURI, CHE FARE

Se la tua casa ha delle crepe nei muri è bene intervenire in maniera tempestiva alla loro riparazione. Le crepe sono infatti il segno visibile di un problema più profondo, che potrebbe essere dovuto alla disidratazione del terreno su cui l’immobile poggia.
Per risolvere questo tipo di problema è fondamentale intervenire sulla causa che lo genera, cioè la DISIDRATAZIONE dei terreni di fondazione. Le soluzioni fino ad oggi più adottate sono state le resine espandenti ed il consolidamento delle strutture di fondazione. Le resine per risollevare le murature fanno perno su un terreno di per sé già stressato che comunque tende a disidratarsi. Questo fa si che ogni volta che l’idratazione del terreno diminuisce, i terreni si ritirino e le resine si muovano solidalmente con essi. Un intervento di tipo strutturale come travi di sottofondazione, micropali e pali è molto invasivo, fortemente distruttivo e molto costoso; spesso poi non si hanno gli spazi per operare un intervento adeguato e quindi ci si deve accontentare di un intervento parziale. Per questo motivo è necessario affidarsi a studi ed aziende qualificati e con esperienza, in grado di risolvere all’origine e in maniera definitiva tale problematica.

LA SOLUZIONE CBS – IMPIANTO HYDRATER.

L'impianto HYDRATER permette la costante idratazione dei terreni di fondazione, che vengono mantenuti idratati indipendentemente dai cicli stagionali, dalle variazioni di umidità atmosferica e dalle precipitazioni.
Nella progettazione dell'impianto, particolare attenzione andrà prestata alla presenza di piante di alto fusto, siepi frangi vista o decorative, che, in stagioni calde particolarmente estreme, potranno diminuire il contenuto di umidità del terreno; questo potrebbe portare a minimi movimenti dello stesso con possibili interferenze con l'apparato strutturale dell'edificio. Per questo motivo, in presenza di vegetazione, occorre intervenire, tramite la consulenza di un Agronomo, per ridurre al minimo l'interferenza tra apparati radicali delle piante ed il terreno posto al disotto delle fondazioni dell'edificio (per esempio: installazione di una barriera anti radice, potature mirate e costanti nel tempo ecc.).
In caso ci sia l'impossibilità di intervenire sulla vegetazione, in stagioni calde particolarmente estreme, si potrebbero verificare movimenti della struttura causati dalla perdita di umidità del terreno a causa della suzione delle piante.
Cessata la stagione secca, il terreno riacquisterà la propria umidità ripristinando le condizioni precedenti.
Infine si ricorda che il terreno è un mezzo eterogeneo, per cui, durante le prime fasi del funzionamento dell'impianto alcune porzioni del terreno potrebbero reidratarsi più velocemente di altre. Questo fenomeno, del tutto naturale e nella norma, potrebbe causare possibili interferenze con la struttura dell'edificio (porte che si riaprano con facilità, altre che momentaneamente, al contrario, faticano a chiudersi). Questi movimenti tenderanno a riequilibrarsi con il progredire dell'idratazione del terreno.
Per queste ragioni si suggerisce di eseguire il rispristino delle lesioni a partire da 12 - 18 mesi dall'installazione dell'impianto. L'impianto permette di ridurre fortemente tutte le manifestazioni legate alle fluttuazioni stagionali di umidità del terreno, intervenendo sulle cause del problema. Per fornire i quantitativi di acqua necessari per la reidratazione, sarà realizzato un impianto di elettrosmosi tramite l'inserimento nel terreno di elettrodi positivi e negativi e un impianto di fornitura d’acqua corredato di un’elettrovalvola per l’erogazione programmata. Il tutto viene gestito da uno o più quadri elettrici appositamente progettati e realizzati esclusivamente per questo genere d’impianto.
Chiusura delle crepe.

Il processo di elettrosmosi velocizza lo spostamento dell'acqua dall'elettrodo positivo a quello negativo idratando il terreno coesivo tra i due elettrodi, i quali sono infissi alternativamente in modo da idratare il volume di terreno al disotto dell'edificio. L’impresa propone ai propri clienti l’innovativo sistema HYDRATER, che sfrutta i campi elettrostatici a bassa tensione per reidratare il terreno. Si tratta di un metodo efficace, ecocompatibile e assolutamente non invasivo. Nello specifico occorre effettuare: • una diagnosi geologica accurata del terreno su cui intervenire; per definire la natura del terreno a livello chimico-fisico. (non tutti i terreni sono adatti e se non avremo risultati ve lo diremo chiaramente!!!)
• la progettazione dell’impianto HYDRATER;
• la posa in opera dell’impianto;
• il collaudo dell’impianto;
La particolarità di HYDRATER è di reidratare i terreni di fondazione sfruttando i campi elettrostatici generati dall’impianto stesso. Prima d’iniziare i lavori è necessario avere un inquadramento geologico preciso dell’area per valutare la possibile efficacia dell’intervento; dopodichè verrà realizzata la progettazione dell’impianto.

LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA PARTE DA UNA DIAGNOSI ACCURATA,

questo vuol dire che un nostro tecnico di fiducia dovrà eseguire un sopralluogo presso la vostra abitazione, verificare l’esistenza della documentazione pregressa relativa alla costruzione della Vostra casa, dopo di ché il Cliente riceverà una relazione tecnica del sopralluogo e successivamente un’offerta economica dove si svilupperà la soluzione per il risanamento della Sua abitazione.
Per la messa in opera del sistema HYDRATER, si esegue una traccia nel terreno attorno al perimetro dell’edificio su cui si deve intervenire. All’interno della traccia si crea l’alloggiamento sia per l’impianto idrico che per la posa degli elettrodi che verranno spinti in profondità, anche di parecchi metri, all’interno del terreno. Questo per garantire la reidratazione del volume massimo di terreno al disotto di tutto l’apparato fondale dell’edificio.

Interventi eseguiti in collaborazione con CBS srl.

IL PRODOTTO FINALE È UN IMPIANTO SICURO, EFFICACE, ECOCOMPATIBILE E SOPRATTUTTO UN BASSO IMPATTO VISIVO.